Saper usare il coltello e scegliere il giusto tipo di taglio, non é un vezzo, ma una necessità.
Per compiere una scelta consapevole dobbiamo:
Considerare che l’intensità del gusto di frutta e verdura può essere accentuata dal grado di freschezza e dalla scelta di consumarli crudi o cotti. Queste verdure fresche hanno un sapore che col passare dei giorni si intensifica:
Queste verdure hanno una sapore meno intenso dopo la cottura:
Ma anche dal tipo di taglio Il taglio modifica il gusto: la struttura cellulare di frutta e verdura viene rotta in diversi punti e sulla loro superficie si attivano reazioni enzimatiche che rilasciano liquidi contenenti vitamine e minerali preziosi responsabili del sapore. Si intensificano alcune particolarità come il gusto pungente di cipolla, aglio, porro e scalogno. |
Abbinare gli ingredienti nelle giuste dosi e dimensioni rispettandone l’ essenza che comprende: ◊ Stagionalità e regionalità. ◊ Densità e pienezza di gusto:
◊ Funzione:
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Tener presente che la consistenza dipende dalla parte della verdura che dobbiamo tagliare La consistenza cambia perché con la rottura del tessuto si intenerisce la fibra, effetto estremamente positivo che ci permette di utilizzare anche le parti più fibrose di frutta e verdura. |
Valutare gli ingredienti che possono influire sulla consistenza di frutta e verdura soprattutto in cottura Le fibre sono rese ancora più compatte da:
Le fibre sono ammorbidite da:
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Sapere che esistono molti tagli definiti con termini differenti in base alle misure, al senso del taglio o al tipo di alimento da tagliare. Spesso alcuni tagli derivano a loro volta da altri, ne sono un’evoluzione, ecco i più semplici: ◊ Taglio a rondelle, il taglio più usato soprattutto su frutta e verdure che hanno forma lunga e stretta come le zucchine un semplice cerchio. ◊Taglio mezza rondella, si dividono le rondelle in due dando una forma di mezzaluna. ◊ Taglio trasversale. La tecnica è identica a quella che usiamo per affettare le filzette di salame, ottenendo delle fettine di forma ovale. ◊ Taglio a fette. Si utilizza generalmente per tagliare le verdure come melanzane e zucchine quando vengono grigliate, un taglio che viene fatto seguendo la lunghezza delle verdure. ◊ Taglio a bastoncino. Denominato in diversi modi a seconda delle dimensioni dei bastoncini: fiammifero, julienne, giardiniera. ◊ Taglio a cubetti. Cambia nome in base alle dimensioni dei cubetti: brunoise, macedonia. ◊ Taglio a spicchio. Definito paesana o paysanne, matignon e mirepoix, a seconda delle dimensioni. ◊ Taglio chiffonade. Adatto alle verdure a foglia, che vengono tagliate in strisce più o meno sottili. ◊ Taglio concasser o concassea. Usato per i pomodori tagliandoli a dadini dopo averli sbianchiti, spellati e privati dei loro semi e della loro acqua di vegetazione. In questo modo il pomodoro viene utilizzato a crudo. Mi raccomando non buttate la buccia i semi e l’acqua di vegetazione, se non sapete come usarli guardate i miei due post dedicati alle varie parti delle verdure “Baccelli, bucce, coste e foglie” e “Gambi, noccioli, piccioli, radici, semi e torsoli” |
Scegliere i tagli contro fibra quando vogliamo mantenere la forma la croccantezza di frutta e verdura. Scegliere i tagli verso fibra quando vogliamo enfatizzare la succulenza di frutta e verdura. A questo punto non ci resta che conoscere meglio ogni taglio, cercherò di descriverli al meglio nei prossimi post. |
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Grazie Clibi! Ora poi che so anche chi fa i disegni … 😉
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La fantasia di mia figlia è inarrestabile.
Grazie Paola a presto 🙂
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